Intervista allo chef Gregori Nalon

by Alessandra Guigoni

Gregori Nalon è uno chef, un imprenditore, un consulente, un cooking strategist, un food coach, un presentatore televisivo e tanto altro. La nostra rivista Imprentas è riuscita ad avere un’intervista esclusiva.  Ma conosciamolo meglio.

Recentemente è stato insignito con Ernst Knam della carica di Ambasciatore della cucina italiana nel mondo dall’associazione RistoWorld. Un riconoscimento importante nel mondo della ristorazione. 

Ma tanti sono stati i premi che hanno dato lustro alla sua lunga carriera. 

Gregori qual è la tua filosofia in cucina, la tua visione e missione lavorativa?

Come filosofia mi avvalgo dei principi di “cucina naturale”, vale a dire seguire una giusta ideologia del cibo, come nella mia “cucina dei cinque elementi”, che spiego nei corsi, quando faccio formazione. La mia filosofia è strettamente legata ad una visione e missione lavorativa ben precisa: si rispetta l’alimento e le cotture sono essenziali. 

Ti faccio un esempio: se prendo una bottarga di pregio, che ha anche un costo, se poi in cucina la rovino con il calore … non va bene! Utilizzo molto i concetti di cottura, conservazione e gestione dell’alimento, a 360°.

Uno dei miei capisaldi è utilizzare i prodotti della tradizione ma dare un senso di tecnologia in cottura e conservazione. 

La mia missione? Ho sempre pensato che chiunque smetta di imparare al giorno d’oggi mentalmente è un vecchio, che abbia 20 o 90 anni non cambia; imparare vuol dire crescere, essere sempre aggiornati e mettersi sempre in discussione. 

La mia missione è far conoscere questo concetto alle persone, stimolarle, perché rimangano mentalmente giovani in cucina. È una fusione tra tradizione e innovazione. 

Sappiamo che hai un rapporto speciale con la Sardegna e sei stato sull’Isola per lavoro tante volte. Noi ci siamo conosciuti più di dieci anni fa al THotel di Cagliari durante un tuo corso di cucina professionale per chef. Cosa ti piace della cucina sarda e quali sono i prodotti sardi che consideri irrinunciabili nella tua cucina?

Beh! Penso subito al maialino sardo. Per fare un ottimo maialino devo avere una cottura lenta fatta con della legna particolare. Anche in questo caso i prodotti si esaltano grazie alla sapiente cottura. 

La bottarga di muggine è un altro prodotto di eccellenza, per me è l’oro della tavola quando si mangia pesce. Oppure i ricci di mare, ricordo benissimo quando venivano pescati e aperti al Poetto, anni fa. Prodotti che non trovi nel resto d’Italia, con quel sapore unico. 

E poi i formaggi sardi, il pecorino in primis; i formaggi sardi hanno delle particolarità che vanno ad esaltare il prodotto a differenza di quello che troviamo in commercio, che è salato più che saporito, quello sardo ha un sapore ineguagliabile, che riconosci immediatamente rispetto agli altri. 

E poi pesci, crostacei, il mare e la temperatura dell’acqua esaltano i sapori di tutto ciò che è pescato sulle coste sarde. Senza dimenticare alcune tipologie di dolci e di pasta di Sardegna! 

Raccontaci i tuoi progetti presenti e futuri, nonostante il durissimo momento per il settore HoReCa sappiamo che sei sempre in movimento e pieno di idee, quali sono i principali?

In primis la food comedy all’italiana dal titolo “A casa di Gregori”, che sto lanciando con la giornalista Maria Giovanna Labruna mia compagna di vita, ogni puntata proponiamo un piatto e una ricetta, presentati in modo scherzoso e innovativo, ma sempre dando messaggi importanti. Alla fine spesso i programmi di cucina si assomigliano un po’ tutti, ecco il perché abbiamo pensato ad una food comedy. 

L’altra cosa in cantiere è un libro, innovativo, racconto la storia della mia vita in 23 ricette, sotto forma tecnica, professionale ma anche emozionale. Per tutto il resto non è un momento difficile, il momento è questo! Bisogna saperlo prendere per il verso giusto e trarne dei benefici. Noi siamo sempre attivi e avanti, con il lockdown lo scorso anno abbiamo creato tanti format innovativi di programmi trasmesse sul web e che hanno avuto un grandissimo successo. 

La crisi c’è, ma bisogna cercare di convertirla in un business, questo è il messaggio giusto che bisogna divulgare

È fondamentale innovarsi e rinnovarsi, anche le imprese che producono, a volte si fermano al prodotto, ma la comunicazione e l’innovazione continua è tutto, penso alle tante aziende di cui sono testimone, sono tutte all’avanguardia; perché hanno capito che il prodotto va divulgato tramite i professionisti, le videoricette, i media e i network. Questo lo considero il mio presente e futuro lavorativo.

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