Intervista allo chef Giorgio Diana chef sardo protagonista della cucina mondiale

by Alessandra Guigoni
intervista

Intervistiamo Giorgio Diana, lo chef cagliaritano protagonista della scena
gastronomica internazionale. Partito dalla sua Sardegna 20 anni fa, dove torna quando
può per motivi affettivi, ha avuto molti riconoscimenti importanti. Inserito per ben
due volte di seguito nella classifica The Best Chef Awards, che comprende i 300
migliori chef del mondo e che conta pochi chef italiani, per 3 anni consecutivi è stato
premiato come miglior chef d’Africa, e nel 2019 è stato insignito del titolo di Head
Chef dell’intero continente africano.
Recentemente è stato anche premiato come “chef novità dell’anno”; per il 2023 si è
piazzato ventottesimo su 50 chef nella notissima classifica 50topItaly. Attualmente
segue dei progetti gastronomici in diverse parti del mondo, con il suo Dinner
Incredible, organizzando eventi con alcuni dei migliori chef a livello mondiale.

Qual è la tua visione della cucina?

La mia visione del lavoro prevede prodotti locali, anche se non sempre è possibile. Al
Cairo – ad esempio – dove lavoro da anni, non puoi usare solo prodotti locali per la
cucina italiana, ma cerco comunque sempre la sostenibilità in cucina, quindi
appoggiandomi per quanto posso al territorio e alle sue produzioni tipiche.

Quali sono gli ingredienti sardi che non mancano mai nella tua cucina e qual è il
tuo comfort food?

Sono tanti! Ti cito la Bottarga di muggine, che uso tanto, ad esempio faccio un
raviolo ripieno di gamberi, bottarga, burrata; poi uso molto il pecorino sardo. La mia
cucina è sarda, italiana e mediterranea, in fondo condividiamo con il resto del
Mediterraneo tanti prodotti… gli stessi pesci, le stesse verdure, no?
In cucina uso parecchi prodotti italiani, posso citare la farina, la semola di grano duro,
formaggi come il Castelmagno, il Taleggio, il Gorgonzola, il basilico italiano, i
pomodori e pelati San Marzano, la burrata di Andria, il riso, la pasta, solo di alcuni
marchi, che per me sono eccellenze.
Mio nonno -che è mancato lo scorso- era Gianpaolo Loddo, il papà di mia mamma,
noto attore e personaggio della cagliaritanità. Era un cultore de sa cassola di pesce, e
io ho ereditato da lui questo amore. Amo tutto ciò che è cagliaritano e campidanese,
perché mi ricorda la mia infanzia sarda. Come sa burrida a sa casteddaia, come le
lumache con il pan grattato alla campidanese… Come prodotto merita una seria
valorizzazione tra i tanti prodotti la bottarga di muggine; per me dovrebbe essere un
prodotto IGP (Indicazione Geografica Protetta), come minimo.

Cosa bolle in pentola, Chef?

Tante cose; sto creando dei progetti in Thailandia, Africa, Stati Uniti; voglio fare tre
o quattro grandi eventi all’anno in giro per il mondo. Per ora non posso dire di più, ne
risentirete parlare. Voglio fare qualcosa che sia solo mio, questo è il progetto per il
2023 che è appena iniziato.

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