Elementor #1353

by Stefano Pedron

test 1

Nicola Fenu

Parlaci un po’ di te…
Ho 24 anni e di professione sono un bartender. Ho lavorato un po’ ovunque nell’isola e fuori,
attualmente sono trainer di formazione nella scuola Lime Academy di Alghero, una scuola per
aspiranti bartender professionisti che scommettono su se stessi per imparare una professione da zero
e lanciarsi nel mondo del lavoro.

Professione bartender in Sardegna. Quali eccellenze possiamo sfruttare e quali trend per
l’estate sarda 2022?

Direi che la prima eccellenza da valorizzare sia il talento dei singoli professionisti: loro sono il vero
valore aggiunto dell’azienda. Il mondo del lavoro oggi esige tanto e chiede persone altamente professionalizzate: ci sono
tantissimi colleghi che si impegnano a far conoscere e pubblicizzare i prodotti tipici della nostra
amata Sardegna.
Fatta questa doverosa promessa, penso che il trend per l’estate sarda 2022 sia il sempre più continuo
ritorno alla tradizione, ai sapori antichi e decisi di una volta: negli ultimi anni abbiamo visto un
ritorno ‘’prepotente’’ sul mercato del vino, con tantissime nuove aziende vitivinicole impegnate a
creare numerosissime etichette, che hanno contribuito a far conoscere ancora di più la nostra Isola.
Un’ulteriore conferma ci sarà sicuramente nel settore cocktail che vedrà impegnato tutti i nostri
distillati e liquori tipici: e allora perché non preparare un bel Gin Tonic con un Gin Sardo?

Ti piace cucinare e se sì, quali prodotti sardi non mancano mai nella tua dispensa/frigorifero?
Come molte persone anche io sono amante della cucina, in ogni sua sfaccettatura. Ahimè, devo
ammettere che tra i fornelli non sono un granché! Sono un grande fan dei salumi e insaccati vari,
così come dei formaggi: da poco ho scoperto l’esistenza del salame di pecora e tra di noi è
scoppiato l’amore: non posso proprio fare a meno di lui.

Una delle tendenze degli ultimi anni è cenare o pranzare accompagnando le pietanze a
cocktail o long drink. Scegli un piatto o prodotto sardo che ami particolarmente e abbina un
cocktail che secondo te si può accompagnare bene.

Il food pairing, l’abbinamento cibo cocktail, è indubbiamente una tendenza di spicco degli ultimi
anni che nasce per proporre qualcosa di diverso dal conosciutissimo abbinamento Cibo-Vino.
Fare un Food Pairing vincente non è facilissimo; bisogna conoscere le proprietà dei singoli
ingredienti, per cui se questi hanno proprietà più indicate per la fascia da aperitivo, piuttosto che la
fascia del digestivo.
Come food pairing, scelgo un abbinamento al quale sono molto legato, perché ci accompagna in
ogni occasione di festa in famiglia, ossia:

Imprentas Drink & Cocktail. Ci farebbe piacere se ci dessi la formula sia di un aperitivo
sbarazzino, in vista dell’estate, utilizzando uno o più dei prodotti Imprentas per i lettori del
nostro magazine.

Ecco l’aperitivo: prendete un calice da vino e riempitelo di ghiaccio.
A questo punto prendete una tazza da caffè per misurate il limoncino e versateci dentro una tazza di
limoncino infuso con pepe rosa e basilico, una generosa dose di vino spumante sardo e finite il tutto
con un tocco di acqua gassata.

0 comment
0 FacebookTwitterPinterestEmail
Liquori sardi

Liquori che passione. I sardi sono grandi conoscitori dell’arte di fare i liquori, e hanno molte
materie prime che sono davvero adatte a realizzarli, quindi gli esperti, spesso hobbisti, si
sbizzarriscono creandone davvero decine, tutti diversi.

Il liquore sardo più celebre è il liquore di mirto, ma anche il liquore al finocchietto o liquore al
finocchietto selvatico non scherza! Il liquore al finocchietto è realmente digestivo, ottimo a fine
pasto. Un liquore che si fa spesso in casa è il liquore alla liquirizia e non manca chi acquista le noci
dai paesi barbaricini per produrre il noto liquore nocino. Liquore all’arancia o arancino possono
contare sull’ottima materia prima sarda, gli agrumi e in particolare le arance. Interessante il liquore
ai fichi d’India (Opuntia Ficus Indica), frutti che sono numerosi in Sardegna, così come gli alberelli
di corbezzolo, da cui si ricava appunto il famoso liquore al corbezzolo.
Il liquore con la cosiddetta ricetta della nonna, quello fatto in casa, che si fa assaggiare con orgoglio
a parenti ed amici, è composto da alcool a 95°, acqua e zucchero in quantità variabile, a cui si
aggiunge l’ingrediente protagonista del liquore: noci o limoni o ciò che si preferisce. Bisogna
rispettare tutti i passaggi e le fasi, in modo da ottenere il miglior risultato. Da un lato abbiamo
l’infusione dell’ingrediente prescelto nell’alcool, per giorni o settimane, dall’altro la preparazione
dello sciroppo di zucchero sul fuoco. Dall’unione dell’infusione con lo sciroppo e l’accorto
imbottigliamento nasce il liquore casalingo più genuino e gustoso.

0 comment
0 FacebookTwitterPinterestEmail
Seadas con zafferano e passito

Le seadas: uno dei dolci sardi tradizionali più amati e apprezzati in assoluto; oltre al classico modo di gustarle con miele o zucchero, è possibile realizzare delle preparazioni più originali e sofisticate? Ecco la nostra versione delle seadas rivisitata: mettiti comodo e divertiti a leggere!

INGREDIENTI:
.
6 Seadas precotte;
500 ml di latte intero;
6 pistilli di zafferano;
50 ml di passito;
40 gr di maizena;
150 gr di zucchero;
4 tuorli;
Olio per friggere;
Per decorare:
Zucchero al velo;
Pistilli di zafferano;
.
PROCEDIMENTO:
.
Preparare la crema :
Unire al latte i pistilli di zafferano ed il passito, poi scaldare senza portare a bollore.
Mescolare i tuorli allo zucchero e  l’amido poi versare il latte ( precedentemente filtrato) , poco alla volta, sulle uova, mescolando con una frusta.
Una volta incorporato tutto il latte, cuocere  al microonde per 4/6 minuti ( oppure sul fuoco a fiamma moderata fino a quando la crema non si addensa).
Friggere le Seadas in abbondante olio bollente.
Impiattare mettendo sul fondo la crema a specchio, poggiare una seadas spolverare con zucchero al velo e decorare con qualche pistillo di zafferano.

0 comment
0 FacebookTwitterPinterestEmail
Lonza di maiale

La lonza di maiale è un salume squisito, magro e saporito, molto ricercato sul mercato perché la
lonza di suino ha il pregio di unire all’eccellente sapore anche ottime qualità nutrizionali. La lonza
di maiale si chiama così perché proviene da un taglio pregiato, denominato lombo o lonza del suino
appunto.
La lonza stagionata infatti è un salume che ha un basso numero di calorie. La lonza appunto viene
ricavata dal lombo del maiale, relativamente magro, e di fatti ha un basso tenore di grassi, una
buona quantità di proteine, di vitamine del gruppo B, di oligoelementi come selenio, zinco, ferro e
sodio. In una parola la lonza di maiale ha appena 130 Kcal circa ogni 100 g di prodotto.
Un modo scenografico e stuzzicante per consumarla? Ecco i nostri consigli. Abbiniamo la lonza di
maiale con scaglie di pecorino sardo semistagionato e carciofi sardi, un filo di olio evo e null’altro
in autunno e inverno, con spesse fette di pomodoro cor’e boi (cuore di bue) e dadini di pecorino
fresco in primavera ed estate. Per accompagnarla? Consigliamo pane carasau.

0 comment
0 FacebookTwitterPinterestEmail
Pecorino sardo

Sardegna l’isola del formaggio ovino! Non è una esagerazione, sull’Isola abbiamo più di tre milioni
di pecore e produciamo centinaia di formaggi ovini diversi. Siamo i maggiori produttori di formaggio
pecorino in Italia, tra i maggiori in Europa.
Innanzitutto il pecorino sardo per eccellenza è quello DOP, a Denominazione di Origine Protetta e
in Sardegna ne esistono ben tre: Pecorino Romano DOP, Fiore Sardo DOP e Pecorino Sardo DOP,
nelle due varianti Dolce e Maturo. Il Pecorino Romano DOP è il formaggio ovino più esportato del
mondo, gran parte della produzione va negli Stati Uniti o in Canada.
Il pecorino sardo classico lo conosciamo tutti, sono è prodotto con caci squisiti con i caratteristici sentori lattei e di
erba e fieno, sapidi e saporiti al palato. I pecorini si suddividono principalmente in formaggi ovini freschi,
semistagionati e stagionati. I formaggi ovini possono essere a latte crudo o termizzato o
pastorizzato.
I “nuovi” formaggi ovini, prodotti da tanti caseifici della Sardegna, sono molto sfiziosi, superano il
concetto di semplice formaggio e spesso sono a pasta conciata, cioè con l’inserzione nella pasta di
altri alimenti, spesso pregiati, come Carciofo spinoso DOP o il Tartufo sardo.
Oppure la pasta viene conciata con erbe come timo, origano, essenze come bacche di mirto, o
spezie come zafferano, peperoncino o pepe. O ancora la crosta viene “lavorata” con vinacce di
celebri vini come il Cannonau, o altre materie prime. Solo la fantasia è il limite per chi affina questi
formaggi ovini.
Sono formaggi graditi anche ai foodie per le loro particolarità, belli a vedersi e buoni a gustarsi
ovviamente. Il loro aspetto li rende inoltre instagrammabili ossia fotogenici sul social Instagram.
Sono tutti da provare!

0 comment
0 FacebookTwitterPinterestEmail
ARANCINI DI FREGULA IN CROSTA DI CARASAU CON SALSICCIA E CACIOTTA

Fregola risottata con pomodoro e salsiccia con all’interno un pezzetto di caciotta, il tutto avvolto da una soffice e croccante impanatura di pane carasau tritato finemente…Ecco come realizzare una versione rivisitata e divertente dei tradizionali antipasti sardi.
INGREDIENTI:
.
500 gr  di Fregola;
300 gr di Salsiccia sarda;
300 ml Salsa di passata di pomodoro;
Cipollotto q.b;
50 ml di mirto;
Olio extravergine d’oliva q.b.;
Sale e pepe q.b;
150 gr di Caciotta sarda;
Pane carasau q.b;
150 gr di Farina;
100 ml di acqua
Olio per friggere
.
PROCEDERIMENTO :
.
Soffriggere la cipolla con  la  salsiccia tagliata a cubetti.
Rosolare per qualche minuto poi sfumare con il mirto.
Aggiungere  la fregola, lasciandola tostare per qualche minuto, poi aggiungere il pomodoro, il sale, il pepe e  continuare la cottura a fiamma media, girando di tanto in tanto e aggiungendo un mezzo bicchiere d’acqua quando il sugo diventa troppo denso.
Far raffreddare la fregola per almeno 1 ora.
Preparare gli arancini:
Amalgamare la farina e l’acqua e l’uovo poco alla volta in modo che non si creino grumi e si  aggiunga una consistenza collosa ma non troppo densa.
Prelevare una cucchiaiata di fregola,0 mattere al centro un cubetto di caciotts formate delle sfere.  Passare gli arancini prima  nella pastella e poi nel pane carasau precedentemente tritato finemente.
Friggere in abbondante  in olio a 180°fino a perfetta doratura.

0 comment
0 FacebookTwitterPinterestEmail
Antipasto di Pesce

Un antipasto di pesce è ciò che ci vuole per iniziare la cenetta del sabato o il pranzo della domenica!
In Sardegna esistono tanti antipasti gustosi, con il pescato locale, i frutti di mare, la bottarga di
muggine. Un antipasto di pesce speciale è offerto dal pesce spada, o dal pesce spada affumicato. Ma
come prepararlo correttamente e offrirlo ai nostri ospiti?

Il pesce spada (Xiphias gladius) è un pesce che vive in acque profonde, anche del Mediterraneo, che
ha carni sode e saporite e si presta a molte preparazioni come antipasto di pesce. Di grandezza
eccezionale, raggiunge facilmente tre metri di lunghezza e 400 kg di peso. L’ uso culinario prevede
di affettarlo a fette di tipo bistecca e poi cuocerlo in vari modi, fritto, in tegame, panato, alla piastra
eccetera.

L’antipasto di pesce spada fresco può consistere nel cuocere al tegame delle generose fette di questo
pesce, accompagnandole a gustosi pistacchi o pinoli, patate novelle, e adagiando il tutto su di un
letto di pomodorini ciliegini.

Il pesce spada affumicato è una specialità già pronta che si accompagna a verdure fresche, come
rucola e pomodorini, o carciofi freschi tagliati a fette (un goccio di olio e limone a chi piace). Per
l’impiattamento: i adagiano le fette di pesce spada affumicato sul piatto da portata insieme al
contorno di verdure di stagione prescelte e si serve a tavola, accompagnato da fette di pane sardo
coccoi o civraxu abbrustolite.

0 comment
0 FacebookTwitterPinterestEmail
Vermentino sardo

Il Vermentino di Sardegna è un vino sardo tra più amati da parte dei “wine lover” di tutto il mondo. Il
Vermentino di Sardegna è un vino DOC (a Denominazione di Origine Controllata), se Vermentino
di Gallura è DOCG (a Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Vediamo le
caratteristiche del vino Vermentino sardo.
All’esame visivo il vino Vermentino risulta giallo paglierino, spesso con riflessi verdognoli;
all’esame olfattivo presenta note fruttate (es. pesca bianca, mela verde) e floreali (es. fiori di
acacia), con qualche sentore erbaceo secondo il vino.
All’esame gustativo è fresco e sapido al palato, con buona acidità e alcolicità, buona persistenza e
piacevolezza. Insomma è il vino Principe delle estati sarde al mare!
Molte aziende vitivinicole producono Vermentino sardo, alcune etichette sono stranote: dal
Vermentino Giogantinu della omonima cantina di Berchidda (SS), vino DOCG con sentori di
ginestra e mela verde, al Vermentino Costamolino DOC di Argiolas di Serdiana (CA): color
paglierino chiaro e luminoso, profuma di gelsomino, pesca bianca e lime, erbe aromatiche, con
cenni salmastri e iodati. Al palato rivela un buon equilibrio tra leggera vena calorica e bella acidità,
è delicatamente sapido e con discreta chiusura agrumata. E ancora il Vermentino Argiolas Is
Argiolas DOC, da uve Vermentino coltivate nella zona del borgo di Selegas, maturate per alcuni
mesi in acciaio.
Indimenticabili anche il Vermentino Aragosta della cantina Santa Maria La Palma di Alghero, che
nel 2022 ha vinto la prestigiosa Medaglia d’Oro Berliner Wein Trophy. E ancora il Vermentino di
Piero Mancini, nella doppia versione DOC e DOCG.
Chiudiamo la rassegna con il Vermentino Funtanaliras della Cantina del Vermentino di Monti
(SS), una DOCG da uve di Gallura, coltivate ad una altitudine 300/450 metri sul livello del mare su
suolo di disfacimento granitico. Il vino è di colore giallo paglierino tenue, con riflessi verdognoli e
presenta un bouquet elegante, profumi di mela cotogna, fiori di acacia, lieve sentore di mandorla
amara.
Il vino Vermentino è perfetto con tutti i piatti a base di pesce, dagli antipasti ai primi ai secondi
piatti. D’estate, fresco e profumato, è anche un ottimo aperitivo, con crostini assortiti e pizzette; si
accompagna anche alle pizze gourmet.

0 comment
0 FacebookTwitterPinterestEmail
Intervista a Sandra Salerno giornalista e travel blogger

Sandra Salerno e il cibo, la cucina. Fai uno dei lavori più belli del mondo, viaggi per assaggiare, scoprire sapori, cucini tu stessa pietanze magnifiche.

Sei giornalista e blogger (untoccodizenzero.it), viaggiatrice & gourmet. Qual è il tuo rapporto con Sardegna e i suoi
prodotti?
Sono legata alla Sardegna da bellissimi ricordi. In Sardegna ci andavo con la mia famiglia, d’estate.
Amavamo viaggiare in traghetto; una volta ci imbarcammo a Savona, arrivammo attraversando la
Corsica (io in moto con mio fratello e i miei in auto). È stata una bellissima vacanza che ancora
ricordo.
Sono tornata qualche anno fa con mio marito, in moto. Un bel viaggio a Nord.
Amo i prodotti sardi: nel famoso viaggio con i miei ricordo che acquistammo tante cose, dal
pecorino (anche il Casu martzu!), olio, pasta, conserve. Mi piace la cucina sarda.

La cucina sarda: hai un piatto preferito che cucini tu stessa e/o un prodotto che non manca
mai nella tua dispensa o frigo?
Nel mio frigo/dispensa non mancano mai la bottarga sarda, il pecorino, la fregola. Adoro i
culurgiones e i malloreddus.
Per fortuna, quando ho voglia di prodotti sardi, nel quartiere Santa Rita a Torino c’è una
macelleria/gastronomia, che i miei frequentavano quando ero bambina.
Ora in negozio c’è il figlio, Paolo. Prodotti 100% made in Sardegna.

Quali sono i tuoi progetti presenti e quelli futuri?
Ho in mente un nuovo libro da un po’. Devo solo mettermi d’impegno e iniziare a scrivere. La
versione 2.0 del mio primo libro, un lungo viaggio attraverso l’Italia, le sue bellezze e i suoi sapori.
I due anni di pandemia mi hanno tolto tanto, come del resto alla maggior parte delle persone. Sono
sempre stata una da ‘bicchiere mezzo pieno’. Avevo perso quello spirito. Pian piano sta tornando.
Affianco il giornalismo alla consulenza, mi occupo di comunicazione per locali e ristoranti. È
stimolante.

0 comment
0 FacebookTwitterPinterestEmail
Agnello con uovo e limone

L’Agnello sardo: sicuramente una delle pietanze più tradizionali e apprezzate del periodo pasquale!
Quanti modi esistono per interpretare questo delizioso piatto? Certamente tantissimi! Ecco allora che abbiamo pensato di proporvene uno originale ma allo stesso tempo incredibilmente delizioso: L’agnello sardo con uova e limone!
INGREDIENTI:
1 kg e 500 g di agnello;4 uova;100 g di pecorino sardo;1 spicchio d’aglio;Rosmarino;1 limone;olio extravergine di oliva;sale e pepe q.b.;
PREPARAZIONE:
1. In una padella mettete l’olio, il rosmarino e l’aglio, rosolate per qualche secondo, per far profumare l’olio: aggiungete la carne, salare, pepare e lasciar rosolare da tutte le parti a fuoco vivo, poi sfumare con il succo di limone.
2. Coprire la carne con acqua calda , abbassando la fiamma e lasciar e cuocere per 30/40 minuti con un coperchio.
3. Aprire le uova dentro una ciotola, unire il pecorino, la buccia grattugiata del limone e sbattete per amalgamare il tutto.
4. Quando la carne è cotta aggiungere il composto di uova ed amalgamare fino a formare una cremina soffice.

Una vera delizia, perfetta per il periodo pasquale che saprà regalare a te e a tutta la tua famiglia deliziosi momenti di intenso piacere!

0 comment
2 FacebookTwitterPinterestEmail