Bollicine, bollicine, e ancora bollicine. Aria di festa, di allegria, di serene vacanze invernali con i parenti più stretti e gli amici più cari. Ormai la Sardegna produce decine di etichette di vini spumanti, ottenuti con varie metodologie, davvero interessanti e tutti amati dai wine lovers.
Gli spumanti vengono ricavati con vitigni tradizionalissimi, come Vermentino, Semidano, Malvasia, Torbato, ed altri ancora.
Incredibilmente suadenti anche gli spumanti rosé, che con il loro splendido colore piacciono tanto come aperitivi e con gli antipasti, o in accompagnamento a dolci sfiziosi.
E per l’abbinamento con i cibi? I tipici sentori di crosta di pane, frutta a polpa bianca, mandorle e toni balsamici si accompagnano splendidamente ad ogni portata del cibo delle feste, dagli antipasti, ai primi, ai secondi sino ai dessert, dai più semplici ai più raffinati e complessi.
Come riconoscere a colpo d’occhio la qualità in uno spumante? Innanzitutto contrariamente ai vini fermi non va mai -dico mai- fatto roteare nel flûte, l’apposito bicchiere, lungo e stretto, che si usa per spumanti e champagne. Perché operazione inutile, anzi dannosa, in questo caso.
In secondo luogo occorre guardare in controluce il perlage dello spumante. Tanto più fitte e persistenti sono le bollicine quanto più è di qualità.
Infine, ancora prima di assaggiarlo, attraverso l’olfatto potrete rendervi conto della qualità se appunto sentirete i tipici sentori dello spumante, in primis profumi crosta di pane e di frutta e bacche bianche. Più sono complessi e persistenti, più promettono un assaggio strepitoso. Non resta che brindare!