Carnevale in Sardegna: una festa di tradizioni, maschere e… fritture

by Alessandra Guigoni
carnevale

Le donne sarde sono vere e proprie regine dell’arte della frittura, custodi di una tradizione culinaria che rende protagonista il fritto in tutte le sue declinazioni, dolci e salate. Nella cucina tradizionale sarda, infatti, tutto si frigge: dal pane alle palline di ricotta, passando per ricette che affondano le radici nella storia dell’Isola.

Carnevale, festa dalle origini pagane mai cristianizzata, è uno dei momenti dell’anno più sentiti in Sardegna. Ogni borgo celebra questa ricorrenza con riti e tradizioni uniche: dalle mascherate alle sfilate di maschere ancestrali come i celebri Mamuthones, dai roghi di pupazzi nelle piazze alle spettacolari corse a cavallo, come nella Sartiglia di Oristano. Ogni angolo dell’Isola trova il suo modo di festeggiare, ma un aspetto li accomuna tutti: il piacere della tavola, tra salumi, formaggi, vino a volontà e, immancabilmente, le frittelle.

Tra i dolci fritti tipici, spiccano i Pirichittos, palline di pasta immerse nello zucchero caramellato e modellate spesso a forma di corona, tipiche della Nurra e del Sassarese. Le Orillettas, invece, sono nastri di pasta fritti e avvolti nel miele, caratteristici della zona di Nuoro. Non mancano gli Orrubiolos, irresistibili palline di ricotta o formaggio fritte e zuccherate, così golose che è impossibile fermarsi a una sola.

Un altro dolce simbolo del Carnevale sardo sono i ravioli dolci di mandorla, noti come Cruxioneddu de mindua o Culungioneddos de mendula, inseriti nell’elenco dei PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali). Ripieni di pasta di mandorla, vengono fritti e completati con zucchero semolato o miele. Immancabili anche le Seadas: tortelli ripieni di formaggio fritto, serviti con miele amaro, consumati tutto l’anno ma protagonisti delle tavole di Carnevale e simbolo della buona cucina sarda in tutto il mondo.

Infine, non si può parlare di dolci carnevaleschi senza citare le zeppole, le chiacchiere o meraviglias, i bugnolos di ricotta e patate e i celebri Parafrittus, noti anche come “frati fritti”. Questo nome curioso sembra derivare dalla forma a ciambella che ricorda la chierica dei frati, o dalla linea più chiara che si forma durante la frittura, simile al saio con il suo cordone. Gli appassionati sanno che più ampia è questa linea, migliore è la lievitazione e quindi il sapore del dolce.

A Carnevale, in Sardegna, non si festeggia solo con maschere e tradizioni millenarie, ma anche con una cucina che, grazie alle sue ricette fritte, racconta la storia e l’anima dell’Isola.

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