Citato nella Bibbia, venerato dai Greci, la pianta del mirto (Myrtus communis) è caratteristica della flora mediterranea ed è una delle essenze più pregiate della Sardegna. Troviamo bacche di mirto nei siti archeologici preistorici sardi, quando l’agricoltura era agli inizi e la raccolta di erbe e piante spontanee era complementare nella dieta quotidiana.
I Greci facevano derivare il mirto dalla bellissima ninfa Myrsine, e cingevano le teste degli sposi con corone di mirto, come simbolo beneaugurale, perché è una pianta profumata da cui si ricava un liquore inebriante e sensuale.
Il Liquore di mirto chiude idealmente i pasti sardi, estivi ed invernali.
Le foglie e i rametti di mirto vengono usati per aromatizzare molte pietanze, come carni e selvaggina e come ornamento dei piatti. Raro ed elegante il miele di mirto. Il mirto, in particolare l’olio essenziale di mirto, ha proprietà antisettiche, balsamiche, antiinfiammatorie e astringenti.
Il mirto si presenta come un cespuglio sempreverde, le cui coccole a maturazione sono viola scuro, ricche come sono di benefici antociani.
Non tutti sanno che esistono diverse cultivar di mirto e anche la variante a bacca bianca. Inoltre anche dai fiori si può ricavare un liquore, così come dalle foglie. Le bacche si raccolgono tra novembre e gennaio, rigorosamente a mano.
Il mirto fatto in casa: la ricetta
Tecnicamente il Mirto di Sardegna è un liquore dal colore rosso ottenuto dall’infusione idroalcolica di bacche di mirto, di cui conserva il caratteristico profumo, con l’aggiunta esclusivamente di dolcificanti come zucchero o miele. È dotato di particolari proprietà digestive e viene consumato preferibilmente freddo, almeno d’estate. D’inverno si consuma a temperatura ambiente come liquore da meditazione, possibilmente accompagnato da dolci sardi a base di mandorle.
Il grado alcolico del liquore è compreso fra 28% e 36% vol. Parecchie famiglie sarde si dilettano a raccogliere le bacche di mirto in campagna e a produrre il mirto fatto in casa.
Per fare il Liquore di mirto fatto in casa consigliamo 1 kg di bacche fresche per ogni litro di alcool, a cui si aggiunge poi un quantitativo di acqua quasi pari. La quantità di zucchero semolato deve essere circa di 500/600 g. Le fasi della preparazione sono: la macerazione delle bacche con l’alcool, la delicata pressatura delle bacche dopo un mese di macerazione, aggiunta dello sciroppo di acqua e zucchero, qualche settimana di pazienza e poi l’elisir di Sardegna è pronto da gustare.