Sardegna “isola dei vini”; così già nel Cinquecento un importante storico definiva questa regione mediterranea vocata alla produzione vitivinicola grazie alla buona insolazione, all’ottima ventilazione, alla discreta escursione termica, al suolo ricchissimo di minerali, diverso da palmo a palmo: questa varietà imprime ai vini note minerali sempre differenti e uniche, uno dei tanti plus valori del vino isolano!
Si va dai graniti della Gallura ai terreni sabbiosi del Sulcis, dove cresce il Carignano a “piede franco”. Sardegna scrigno anche di biodiversità, con di più di 50 vitigni presenti, molti dei quali autoctoni, alcuni dei quali “minori”, presenti in numero di pochi preziosi ceppi in vigne antiche… tramandati di padre in figlio come un tesoro.
In Sardegna esistono poi più di 300 cantine che imbottigliano, sparse su tutto il territorio regionale, concentrate nelle zone di produzione di alcune indubbie eccellenze vinicole, tra cui ci piace citare almeno Cannonau, Carignano, Cagnulari, Monica, Bovale per i vini a bacca rossa, Malvasia, Vermentino, Nuragus, Torbato, Vernaccia per i vini a bacca bianca.
Che dire delle cantine? Tradizionali o moderne, come quelle con foresteria, ristorante, spa, più spesso piccole e a conduzione familiare, con una attenzione quasi maniacale per la qualità e l’ospitalità. Negli ultimi anni infatti si sono aperte felicemente all’enoturismo, accogliendo i visitatori in cerca di wine experience improntate all’autenticità e alla bontà dei vini naturalmente.
Puoi trovare un’approfondimento sui vini rossi Sardi in quest’altro articolo di Imprentas cliccando qui.