Incontriamo Marina Ravarotto, nuorese doc, chef patronesse del ristorante Chiaroscuro di Cagliari; è stata allieva di tanti bravi chef sardi e a meno di 40 anni ha realizzato il suo sogno: aprire un ristorante.
Qual è la tua filosofia di cucina Marina?
Valorizzare i prodotti senza alterarne i sapori.
Il maestro/la maestra a cui ti ispiri?
Il mio mentore è lo chef Mario Tirotto con cui ho collaborato cinque anni presso il resort Valle dell’Erica.
Il prodotto sardo che non deve mai mancare nella tua cucina?
Il prodotto che uso di più, da nuorese, è certamente la pecora, una materia prima identitaria! Per la mia cultura anche la pasta filindeu, unica al mondo e con una storia meravigliosa.
Dei prodotti Imprentas che cosa useresti e come?
Userei il macinato per fare gli hamburger: si prendono 500 g di carne macinata di pecora, si unisce un uovo intero, sale e pepe quanto basta. Si fa un trito di spezie fresche (timo, salvia e maggiorana) con 50 g di pecorino grattugiato. Si uniscono tutti gli ingredienti e si lascia marinare il tutto per qualche ora in frigo. Poi si ricavano delle palline, tutte uguali, che successivamente si appiattiscono per ricavarne gli hamburger.
Marina ci dà anche la sua ricetta gourmet per le costolette di pecora sarda, sicuramente di grande gusto. «Si mettono a “marinare” le costolette per 30 minuti con un composto di zucchero grezzo di canna e sale fino nella stessa percentuale, poi si prepara un’altra marinatura con olio evo, pepe e spezie, possibilmente sarde, come bacche di ginepro, alloro e armidda (timo selvatico). Questa marinatura si protrae per circa sei ore; una volta pronte le nostre costolette si sgocciolano e si scottano in padella da ambedue i lati; a me piace far sentire al cliente il sapore naturale della carne. Quella di pecora è buonissima e così si esalta».