Si tratta di un formaggio straordinario, ricercato dai cultori del buon mangiare. Probabilmente è di antica schiatta e si esportava, insieme ad altri prodotti caseari, sin dal Medioevo, con il nome di formaggio rosso, per la sua pasta giallo brillante, dovuta alla lunga e sapiente maturazione. Tra le destinazioni dei pecorini sardi in Età moderna figurano i porti di Napoli, Livorno, Genova, Nizza e Marsiglia.
Oggi il mercato dei prodotti caseari mostra vivacità e capacità di diversificare il prodotto e innovare i processi produttivi; il Pecorino Romano DOP, del resto, è il formaggio di pecora più esportato al mondo, il Pecorino Sardo DOP incarna i grandi saperi dei casari sardi e il Fiore Sardo DOP richiama subito alla mente la millenaria sapienza tradizionale isolana.
Ancora oggi il Fiore sardo DOP viene prodotto in buona parte artigianalmente dai pastori secondo una tecnica antichissima utilizzando latte crudo. Il sapore è pieno, deciso, più o meno piccante a seconda della stagionatura. È un prelibato secondo piatto, adatto anche a fine pasto come formaggio da meditazione insieme ad un vino liquoroso o passito; quando è stagionato è ottimo anche da grattugia.
Il suo nome deriva dall’abitudine antica di ottenerlo lavorando tutto il latte, compreso il cosiddetto fiore o panna del latte, che conferisce al prodotto un sapore incomparabile, ricco, complesso e persistente al palato.
Fiore Sardo DOP
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