È primavera, sbocciano i fiori; la natura sarda, generosa e benigna, si tinge di mille colori e la vegetazione “colonizza” tutti gli spazi utili, dalle città sino alle spiagge, dove non è raro veder sbocciare, persino sulle dune di sabbia, un bel fiore bianco, il cosiddetto giglio di mare (Pancratium maritimum).
Nel frattempo orti e frutteti iniziano a produrre i primi prodotti tipici della stagione, le cosiddette primizie; con l’abbondante latte ovino e caprino a disposizione i pastori confezionano sapientemente formaggi freschi, destinati subito alla tavola o messi in cantina a maturare.
Nelle gite fuoriporta il formaggio primo sale si abbina con le deliziose favette sarde e una buona fetta di pane civraxu o coccoi, accompagnati da un calice di vino rosso, per un pic nic contadino salutare e nutriente.
È tempo anche di aprire i sott’oli e sott’aceti preparati in inverno, a base di olive o di cardi ad esempio, e di iniziare a preparare deliziose salse di pomodoro con i primi frutti di stagione.
Nell’isola, dove sono diffuse le serre, è anche già tempo di fragole, che grazie alla buona insolazione maturano precocemente. Si possono consumare come dessert, con un filo di miele di corbezzolo, al posto del solito zucchero, e con qualche mandorla tagliata a filetti.