Il riso sardo, una eccellenza tutta da scoprire

by Alessandra Guigoni
riso sardo

Non tutti sanno che la Sardegna è anche produttrice di riso, con oltre 2000 ettari coltivati,
concentrati tra San Gavino, Oristano e Oristanese. La produzione è iniziata nel Secondo
Dopoguerra, quando le aziende hanno messo a punto una coltivazione di eccellenza di riso da
seme, adatto alla propagazione e riso per il consumo. Nei decenni sono state coltivate le principali
tipologie che tutti conosciamo, Arborio, Carnaroli, riso orientale, detto Thai, aromatico e con il
chicco piccolo e allungato. Sono state messe a punto tipologie nuove, richieste dal mercato, come
il riso integrale, il parboiled, i risi colorati, come il riso nero, detto Venere, integrale e ricco di
antociani e il riso rosso, integrale e ugualmente nutraceutico, consigliati nelle diete a basso indice
glicemico.
Il riso Thai integrale è l’ideale complemento per chi vuole seguire una dieta di mantenimento
senza rinunciare al gusto, per gli sportivi e gli amanti della cucina salutare. Si abbina a tutte le
verdure fresche, cotte, saltate in padella o stufate. Una ricetta molto semplice consiglia di
abbinare questo riso aromatico e gustoso con cavolfiore stufato con olive nere. Troviamo in
questo piatto tante vitamine e oligoelementi salutari, senza rinunciare minimamente al gusto!
Il riso Thai si cucina e si usa anche come contorno, al posto delle patate, o nelle insalate di riso
estive, abbinato a verdure fresche e sottolio o sottaceto, wurstel, dadini di formaggio, capperi e
olive sarde.
Infine il riso Carnarolis è la tipologia ideale per i risotti, perché forma in cottura una deliziosa
cremina che si accompagna ad esempio alla salsiccia sarda, secca o fresca, allo zafferano, ai
carciofi, ai formaggi scelti per impreziosire il risotto stesso.
Il procedimento base per il risotto consiste nel far soffriggere la cipolla con olio evo e mettere il
riso a tostare insieme. Nel frattempo si prepara un buon brodo vegetale con cui allungare il riso,
girandolo frequentemente. A metà o fine cottura, secondo gli ingredienti scelti, si inserisce la
salsiccia o i carciofi, o lo zafferano. A cottura ultimata si manteca con del buon pecorino sardo
semi-stagionato e una noce di burro, per chi vuole e il risotto è servito.

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