Vitigno a bacca rossa, comune nel Campidano, dove costituisce il vino da pasto per
eccellenza dei sardi. È un vitigno antico, che la tradizione vuole proveniente dai monaci
camaldolesi che fondarono una serie di monasteri in Sardegna, 1000 anni fa. In alcune
fonti storiche lo troviamo scritto infatti come “monaca”. Un’altra teoria conferisce l’origine al
periodo della dominazione spagnola, dato che il vitigno viene chiamato in talune zone
“Monica di Spagna” o “Uva Mora”. Attualmente è coltivato in tutta l’Isola su di una
superficie di circa 3000 ettari.
Come tipologie e caratteristiche del vino DOC troviamo:
- colore: rosso rubino, tendente all’amaranto con l’invecchiamento;
- titolo alcolometrico volumico minimo: effettivo 11%, naturale 10,5 %.
- Monica di Sardegna superiore
- colore: rosso rubino, tendente all’amaranto con l’invecchiamento;
- titolo alcolometrico volumico minimo: effettivo 12,5 %, naturale 12 %.
- Monica di Sardegna frizzante
- colore: rosso rubino;
- titolo alcolometrico volumico minimo: effettivo 11 %; naturale 10,5 %.
All’olfatto sentiamo profumi di mora e ciliegia, confettura di frutti rossi e spezie delicate,
sovente accompagnate da sfumature di mandorla dolce. Al palato si presenta caldo e
gradevolmente morbido.
Dal vitigno Monica si ottengono due tipologie DOC: Monica di Sardegna e Cagliari Monica.
In uvaggio con il Bovale sardo e il Cannonau partecipa alla pregiata DOC Mandrolisai.