Le caschettas sono dolci sardi, squisite ed antiche. Citate già in un Dizionario sardo dell’Ottocento, nel 1931
vengono notate dagli autori della Guida Gastronomica d’Italia che le definisce così: “Caschettas. Dolci di
varie forme, fatti con mandorle triturate e cotte con lo zucchero, rivestiti di una cappa di zucchero”.
Essendo un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) esiste una scheda ben precisa. Viene considerato
un suo sinonimo il dolce denominato tilicca o tiricca (probabilmente dallo spagnolo seicentesco tirica, che
significa fascia o striscia di panno lino). Questo dolce fine di pasticceria sarda è principalmente diffuso nella
Sardegna centro-settentrionale. È formato da sfoglie di pasta “violata” (ossia un impasto di farina con un
po’ di strutto) ripiene di miele, zafferano e mandorle, naturalmente con alcune varianti di forma e ripieno.
Si preparano per matrimoni, qualcuno li chiama “dolci della sposa”, battesimi e importanti feste invernali,
dedicate al patrono di questo o quel borgo. Si consumano anche a Natale.
La ricetta originale prevede tra gli ingredienti per la pasta: 1 kg farina 00, 150 g di strutto, 100 g di zucchero.
Per il ripieno: zafferano un pizzico o alcuni stimmi q.b., 1 kg di mandorle, 550 g di miele, 1 scorza di limone,
1 scorza d’arancia e un cucchiaio di zucchero.
Il segreto sta nel preparare delle sfoglie di pasta fini, che impreziosiscono il dolce, mentre il ripieno cuoce
sul fuoco. Si preparano delle strisce di pasta che vengono riempiti con il ripieno freddo, fatto a cordone
sottile. Poi si inforna a bassa temperatura, controllando di tanto in tanto, la pasta deve rimanere chiara.
Le famose caschettas o caschettes di Belvì (NU) si distinguono per la presenza di nocciole, una specialità
locale, nella farcia.
Caschettas e Tiliccas
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