Le api: qualcuno ha osservato, molto giustamente, che senza le api ed altri impollinatori, che consentono a moltissime piante di riprodursi, la vita in pochi anni sulla Terra scomparirebbe.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica nel 2017 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso di eleggere il 20 maggio di ogni anno la Giornata mondiale delle api.
Questi insetti, addirittura divinizzati in alcune culture, sono sociali e intelligenti e producono molti prodotti ricercatissimi dall’uomo, che hanno ottime proprietà nutrizionali e funzionali. Oltre al miele, un vero e proprio superfood, dall’apicoltura si ricava la pappa reale, la propoli e in Sardegna dal favo si ricava la rustica bresca; mentre s’abbamele è uno squisito decotto di miele e polline.
Secondo la mitologia greca fu una bella ninfa, Melissa, di cui il dio Apollo era innamorato, a insegnare all’eroe culturale Aristeo l’arte d’allevare le api e agli uomini come produrre l’idromele. Poi Aristeo, secondo antichissimi miti sardi, sbarcò sull’Isola e insegnò alla popolazione locale queste tecniche. Così, sulle ali della fantasia, si spiegherebbe la straordinaria propensione dei sardi verso l’apicoltura, di cui sono maestri da sempre, si può dire.Esistono decine di mieli sardi di diverso profumo e sapore, in virtù della grande variabilità degli ambienti sardi e della enorme biodiversità esistente. Il più particolare è senz’altro il miele di corbezzolo, quel miele amaro narrato sin dall’antichità dagli autori latini e greci, così caratteristico delle produzioni isolane.