I pasticceri sardi hanno sempre avuto una mano fatata per quel che riguarda la lievitazione della pasta; vuoi perché la consuetudine di utilizzare semole e farine di qualità con il lievito madre è millenaria, vuoi perché esistono una serie di lievitati locali, come su pani ‘e saba, di antica schiatta.
Così ormai da più di una ventina d’anni diversi appassionati della lievitazione hanno iniziato a cimentarsi nella preparazione domestica del panettone artigianale, facendolo poi diventare in alcuni casi una professione.
I segreti del panettone sardo fatto in casa sono due: la lunga lievitazione con la pasta acida locale (su frammentu dal latino fermentum) e l’utilizzo di alcuni prodotti tradizionali per arricchire l’impasto. Nascono così panettoni alla Pompìa, agrume locale, presidio Slow Food, con la ricotta e il miele sardi, profumato allo zafferano di San Gavino, il panettone al Mirto, con le mandorle della Marmilla, eccetera.
Panettoni che portano impressa l’identità della Sardegna con il loro gusto originale e unico.