Dolce goloso e ricco di storia e cultura gli amaretti sardi sono la perfetta conclusione di una
eccellente esperienza culinaria. Non tutti sanno che gli amaretti di Oristano sono stati citati come tra i migliori d’Italia dal primo “pastry chef” della modernità, Giuseppe Ciocca, che nel 1927 nel suo
manuale per pasticceri tra gli amaretti nella prefazione cita appunto: «come amaretti, una quantità
sterminata, da quelli di Genova, d’Acqui, di Saronno, di Gavirate, di Canobbio, di Ferrara fino a
quelli di Oristano».
La ricetta degli amaretti sardi va declinata al plurale; ne esistono alcune varianti in merito alle dosi,
e alla tecnica di produzione e cottura. Con questa ricetta originale otterrete amaretti morbidi. Gli
ingredienti per un generoso vassoio di amaretti sardi sono: 900 g di mandorle dolci, 100 g mandorle
amare o armelline, 1 kg di zucchero, scorza grattugiata di due limoni, 5 albumi d’uovo. La
preparazione prevede di spellare e tritare le mandorle, a parte montare a neve ferma gli albumi, ai
quali si uniscono le mandorle, lo zucchero e la scorza di limone. Con l’impasto si formano delle
palline leggermente schiacciate che si posizionano sulla teglia da forno un po’ distanziate. Si
cuociono a circa 160° C per 30 minuti. La preparazione è semplice ma la cottura è essenziale.
Se avete acquistato degli amaretti e volete un dessert sfizioso, molto estivo, sbriciolate due amaretti
sul fondo di una coppa gelato, aggiungete due palline di gelato alla vaniglia e qualche scaglietta di
cioccolato fondente. Mettete in frigo qualche minuto, per far amalgamare un po’ il gelato e le
briciole di amaretto e poi servite a tavola. Una alternativa fit, ossia meno calorica, con meno grassi e
zuccheri, consiste nel sostituire il gelato suddetto con qualche cucchiaio di yogurt tipo greco al 2%
di grassi.
Amaretti sardi
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