Olive sarde che bontà! La Sardegna ha una incredibile varietà di cultivar di olive, dalla Nera di Gonnos alla Pitz’e carroga, dalla Bosana alla Semidana. I sardi non solo ne ricavano olii evo pregiati, ma anche delle squisite conserve, come le olive sott’olio. Queste ultime possono essere confezionate con semplice olio evo, o condite anche con essenze locali, come finocchietto selvatico e/o alloro, o ancora fatte a “scabecciu” (it. scapece) con l’aggiunta di aceto. Gli ingredienti principali per queste preparazioni casalinghe sono due: perizia o capacità di fare bene, e pazienza, perché le olive devono macerare a lungo prima di essere pronte, e trattate con cura affinché la conserva raggiunga lo stato dell’arte.
Una volta pronte le olive sott’olio si prestano ad una miriade di preparazioni: da sole come con l’aperitivo, in antipasti di mare e di terra; danno un tocco in più al pesce bollito o alla griglia, insaporiscono le verdure stufate, ad esempio sono perfette con il cavolfiore. Si accompagnano alle carni cotte in pentola, agnello, pollo et al. Insomma costituiscono un passe par tout per sottolineare il gusto. Infine possono anche condire una buona pasta, con l’aggiunta di aglio e peperoncino.