In Sardegna ogni comune è una festa! Non c’è paese, grande o piccolo, che non organizzi almeno tre sagre o festival all’anno: uno in autunno o primavera, uno in inverno (soprattutto durante il Carnevale, quando tutto è permesso!) e uno in estate, per accogliere turisti e locali con un’esplosione di sapori. E dato che i comuni sardi sono 377, siamo parlando di una vera e propria maratona di sagre e festival, con almeno un migliaio di eventi enogastronomici ogni anno.
In autunno, è tempo di birre artigianali, castagne croccanti, funghi profumati, lumache e nocciole. E uno degli appuntamenti più amati è Cortes Apertas in provincia di Nuoro. Questa carovana di sapori e tradizioni attraversa i borghi barbaricini da settembre a dicembre, attirando migliaia di visitatori affamati di prodotti genuini, buona musica e spettacoli folk. Durante questa manifestazione, i paesini aprono le loro antiche dimore, i mulini, le cantine e i musei, mentre i boschi si colorano di giallo e rosso, creando uno spettacolo naturale da togliere il fiato. Un vero paradiso per chi ama il “foliage” e vuole scoprire un pezzo d’isola meno conosciuto, ma altrettanto magico.
Quest’anno si è partiti il 7-8 settembre a Bitti, per poi proseguire con Oliena, Austis, Sarule, fino ad arrivare a Fonni il 7-8 dicembre, per un finale scoppiettante. E che dire degli appuntamenti di ottobre e novembre? Paesi come Lula, Gavoi, Belvì, Mamoiada si preparano a stupirti con sapori unici e un’accoglienza calorosa. Impossibile non farsi trascinare dall’entusiasmo locale!
Ma non finisce qui: mentre il freddo avanza, anche il vino novello e i legumi trovano il loro momento di gloria, come nella Sagra delle lumache di Gesico, nel Sud Sardegna, che va avanti ininterrottamente dal 1993, in contemporanea con la festa di Sant’Amatore. Se ami i piatti tradizionali, questa è l’occasione perfetta per scoprire sapori nuovi.
E poi c’è il Festival Saboris Antigus (sapori antichi), un percorso che si snoda da fine ottobre a metà dicembre nei comuni della Trexenta e del Sarcidano. Queste zone, con la loro anima agro-pastorale, si sono aperte al turismo lento, quello che permette di vivere a pieno il territorio, con i suoi ritmi, profumi e tradizioni. Un’esperienza da non perdere per chi ama i viaggi autentici e sostenibili.
A Neoneli, invece, va in scena il gustoso Festival Wine, Fregula e Cassola: un tripudio di ottimi vini locali e piatti tipici come la fregula istuvada, una sorta di pasta al forno irresistibile, e sa cassola, uno spezzatino di carne di pecora con salsa di pomodoro che ti farà leccare i baffi.
E per gli amanti del pane, c’è la famosa Sagra del Pane di Villaurbana, che quest’anno festeggia i 25 anni. Dal 25 al 27 ottobre, preparati a un viaggio nel mondo del pane: degustazioni, laboratori dimostrativi, e una mostra mercato che celebra questa tradizione antica. E attenzione, perché quest’anno c’è un pane speciale in primo piano: “su pei de boi”, che ha appena ricevuto il riconoscimento di Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna! Un pane a pasta dura dalla forma curiosa, che ricorda un piede di bue, ma dal sapore indimenticabile.
Insomma, che sia per assaporare un buon bicchiere di vino, gustare un piatto tradizionale o semplicemente per immergersi nell’atmosfera festosa, le sagre sarde sono un appuntamento imperdibile. E tu, quale assaggerai per primo?