Il casizolu è una delle specialità della Sardegna. Consiste in una provola o peretta vaccina, che può avere una crosta chiara e sottile e una pasta color latte, quando è fresca, o una crosta giallo paglierino, con l’unghia più spessa, con la pasta color crema intenso nei casi di maggiore stagionatura. Con la maturazione il sapore vira da sentori erbacei e lattici a sentori più marcati e piccanti. In tutti casi si tratta di sapori squisiti e genuini. Il valore aggiunto di questo prodotto sta nel fatto che le mucche pascolano allo stato semibrado, alimentandosi di erbe spontanee locali, quindi rendendo sinceri e naturali i sapori dei formaggi, output del processo di caseificazione.
Già del Medioevo in una lista delle «robe di Sardigna» destinate all’esportazione, compaiono tra le altre cose il «formaggio lungo». Queste forme lunghe potrebbero essere caciocavalli vaccini: in altre fonti medievali troviamo infatti le espressioni casei longi, cascavalls. Se così fosse sarebbe semplicemente la conferma che questi casizolu dei casari sardi hanno attraversato il Medioevo per arrivare sino a noi, immutati nella sapienza del saper fare.