Qual è la tua formazione e come sei arrivata a questo livello?
Premetto che non vengo da una famiglia di pizzaioli. Ho avuto tante “vite lavorative”, con scelte fatte in
base ai luoghi dove ho vissuto, alle esigenze familiari, parlo di studi di commercialisti, agenzie di
intermediazione… Qualsiasi cosa facessi avevo l’obiettivo di fare la differenza e lavorare bene. Ad un certo
punto l’arte bianca ha scelto me, si può dire. Era un periodo particolare della mia vita, dovevo per
l’ennesima volta reinventarmi e trovare la forza di ricominciare. Ho fatto la gavetta in una pizzeria dove ho
avuto la fortuna di incontrare persone generose che mi hanno insegnato tutto: dalla gestione di una
pizzeria alle tecniche di impasto; mi piaceva così tanto che ho investito sulla formazione, studiando con
alcuni dei maestri italiani dell’arte Bianca fino agli studi Universitari in Tecnologie Alimentari.
Il mio scopo principale è di fare la differenza in un settore prettamente maschile e molto settorializzato.
Hai avuto difficoltà?
Una donna -soprattutto in questo settore- deve dimostrare non il doppio ma il triplo della bravura, ma la
mia prerogativa è navigare con sicurezza nel mare in tempesta, procedo senza farmi fuorviare per
raggiungere gli obiettivi, lasciando un ampio terreno dedicato al confronto costruttivo… guardando sempre
il mio lavoro come mio unico faro. Questo mi ha portato ad avere la fiducia e la stima di maestri, colleghi e
l’affetto della gente che mi conosce bene.
Difficoltà ampiamente superate oggi, vero?
Al giorno d’oggi porto avanti una figura di pizza chef atipica, in grado di uscire dal banco e valorizzare il mio
lavoro; mi muovo dalle tecniche d’impasto alla promozione del mio prodotto attraverso un marketing da
me curato e promosso.
L’ultimo anno è stato entusiasmante: ho avuto un riconoscimento importante da parte
dell’Amministrazione di Cagliari quale ambasciatrice del made Sardegna nel mondo, con la motivazione che
promuovo in ogni mia gara l’unicità dei prodotti del territorio sardo adattandoli in modo innovativo e
rendendoli così “aperti” a tutto il mondo.
Ho partecipato a gare importanti quali il primo Trofeo organizzato da Msc Crociere a marzo 2022, che ha
visto competere i più bravi pizzaioli nazionali; qui sono arrivata terza, unica donna ad essersi piazzata. Ho
partecipato al Campionato mondiale a Squadre a Palermo, con il Team Cagliari da me formato con la
partecipazione di Giuseppe Viola e Marco Mulas, conseguendo il secondo posto al Mondiale, unica donna.
Unico e resterà unico il Trofeo memorial Rodolfo Sorbillo, contest internazionale in onore del padre della
pizza nel Mondo organizzato dal grande maestro e figlio di Rodolfo, Luciano Sorbillo, a Villa Imperiale a
Napoli, dove si sono sfidati i più importanti pizza chef per l’ambito Trofeo.
Ho vinto il Trofeo partecipando a tutte le cinque categorie in gara, unica donna cagliaritana pizza chef,
portando così a Cagliari un premio che è simbolo della pizza riconosciuta nel mondo.
Ho portato i sapori della Sardegna, ancora una volta, con la voglia di rappresentare al meglio quest’Isola,
ma con umiltà e a fianco a Napoli che è davvero il regno della pizza.
Nelle mie pizze i topping sono ricchi di formaggi sardi, dal sapore forte come il pecorino stagionato al primo
sale, delicato. Inserisco i prodotti tipici sardi come i culurgiones, la bottarga, i pomodorini, il tonno di
Carloforte, i profumi delle nostre erbe aromatiche: mirto, alloro, salvia, borragine eccetera.
Ecco come nascono le tue pizze, creazioni uniche che parlano di te?
Firmo tutti gli impasti che faccio, sono loro la mia caratteristica, la mia peculiarità, e dove faccio la
differenza; il topping è sempre uno studio imprescindibile insieme allo chef; cerco la semplicità che
permette di esaltare la qualità dell’impasto, che si affina attraverso la sperimentazione continua e costante.
Credo nel connubio tra i due settori, cucina e arte bianca, insieme sono vincenti.
Progetti futuri?
Tanti. Occuparmi di formazione innanzitutto: mi piacerebbe formare delle squadre di lavoro a cui
trasmettere ciò che ho imparato e che studio tuttora; sono una donna che riporta sempre la barca in porto,
determinata, e che fa della programmazione/progettazione e della qualità gli obiettivi del proprio lavoro.
Sono valori che si possono trasmettere e mi piacerebbe poterlo fare ancora di più.